Da una sanità di attesa a una d’iniziativa
DALLE REGIONI
Da una sanità di attesa a una d’iniziativa
E con i farmacisti baricentro della prossimità del Servizio sanitario regionale: lo hanno ribadito i vertici della Regione alla tappa milanese del roadshow organizzato da Federfarma Lombardia
14 marzo 2024
di Laura Benfenati
Molto rassicuranti e piacevoli per i farmacisti lombardi le parole del presidente e del vicepresidente della Regione Lombardia all’ultima tappa milanese – dopo Brescia, Pavia e Varese – del roadshow “La Lombardia che vorrei” organizzato da Federfarma Lombardia.
«La vostra attività si è sempre più ampliata, siete un punto di riferimento per i cittadini, non solo nella dispensazione dei farmaci ma anche per gli screening, per le vaccinazioni, sono fiero che la Lombardia sia stata tra le prime Regioni a introdurre linee guida, criteri e requisiti a favore delle Farmacie dei servizi come presidi di prossimità e comunità», ha detto il presidente della Regione Attilio Fontana. «E date un prezioso servizio nelle zone rurali dove spesso non c’è neanche il medico. L’assistenza sanitaria è in fase di evoluzione per dare risposte immediate nella prossimità. L’ultima sfida è quella della digitalizzazione, ci sono sperimentazioni in telemedicina e la vostra collaborazione è preziosa. Ci sarà sempre disponibilità da parte nostra nei vostri confronti perché avete dimostrato voi per primi disponibilità e questo merita un grande apprezzamento».
Il mestiere sanitario più bello
Particolarmente sentito e apprezzato dai colleghi perché farmacista lo è pure lui, l’intervento di Marco Alparone, vicepresidente e assessore al Bilancio e Finanza della Regione: «Un conto è fare bene le cose, un altro che le istituzioni lo riconoscano, qui siamo stati messi al centro nella prevenzione, nelle vaccinazioni, nell’erogazione dei tamponi. La professione sanitaria più bella è quella dei farmacisti e la Lombardia la sta valorizzando: potenziare il ruolo dei farmacisti nella sanità territoriale produce anche sostenibilità economica. Noi possiamo essere il terminale della telemedicina: significa ridurre le liste di attesa, l’impatto ambientale, gli accessi al Pronto Soccorso, la mobilità, i disagi dei cittadini. La prevenzione passa dal farmacista: in Lombardia stiamo investendo in prevenzione più dell’Italia e dell’Europa, questo porta sostenibilità economica, sociale e ambientale. O si percorre questa strada o non ci sono risorse per nessuno». Alparone ha proseguito sottolineando che si deve passare da una logica numerica agli esiti di salute, dal numero di prestazioni alla loro qualità e ha concluso guardando al futuro: «La professione di farmacista delle mie figlie sarà ancora più bella della mia, si dimostrerà sempre di più quanto valgono i farmacisti lombardi, che svolgeranno il loro prezioso compito nell’ambito del Ssn in modo integrato con le altre figure sanitarie».
«Solo attraverso la crescita dei professionisti della sanità e introducendo le più moderne tecnologie è possibile generare un servizio equo e di qualità per i cittadini lombardi, creando al contempo valore sociale, economico e scientifico», ha aggiunto Emanuele Monti, presidente Commissione IX Sostenibilità sociale, Regione Lombardia.
Il miglior servizio farmaceutico
La presidente di Federfarma Lombardia Annarosa Racca, raggiante e orgogliosa di guidare i colleghi in una Regione in cui il rapporto con le istituzioni è così solido, ha ricordato che ci sono 3.030 farmacie in Lombardia e vi entrano ogni giorno 1 milione di persone, si erogano 84 milioni di ricette in convenzionata in un anno e 110.000 prestazioni di telemedicina. «Qui abbiamo la migliore sanità d’Italia e il miglior servizio farmaceutico, tante sono le opportunità derivanti da un utilizzo appropriato della rete delle farmacie: lo abbiamo ribadito di recente alla Commissione Sanità del Consiglio regionale, in vista della discussione sul nuovo Piano sanitario Lombardo 2023-2027: innanzitutto l’estensione delle attività di telemedicina e la possibilità di eseguirle anche con il Sistema sanitario regionale. Chiediamo, inoltre, di concretizzare il coinvolgimento delle farmacie nell’attività di ricognizione farmacologica, la compilazione della lista complessiva dei farmaci assunti da un assistito, e di attivare il Dossier farmaceutico, nell’ambito del Fascicolo sanitario elettronico», ha concluso Annarosa Racca.
La formazione
Alla tappa milanese del roadshow è intervenuto, in collegamento dal Consiglio dei ministri, il ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara, con il quale Federfarma Lombardia ha affrontato il tema cruciale della formazione dei farmacisti del futuro, che dovranno essere in numero adeguato e muniti delle opportune skill per rispondere alle profonde esigenze di rinnovamento dell’assistenza sanitaria. Il confronto con il Ministro ha posto l’accento soprattutto sulla necessità di sostenere la figura del farmacista nell’orientamento alle scelte professionali degli studenti e di favorire una maggior sensibilizzazione nelle scuole verso temi quali la salute e la prevenzione.
Presente al roadshow anche il presidente della Fofi Andrea Mandelli, che ha sottolineato come la farmacia dei servizi sia nata nel 2005 da un’idea della Federazione degli Ordini, perché un gruppo di dirigenti si è impegnato per cambiare la professione: «Oggi la telemedicina da un lato e il pieno accesso ai dati sanitari dall’altro rappresentano due straordinari strumenti di miglioramento dell’efficienza delle prestazioni e di promozione delle équipe multidisciplinari che, grazie alla centralità del ruolo di farmacisti nella rete di assistenza sul territorio, possono consentire di migliorare la presa in carico dei pazienti cronici e di alleggerire il carico di lavoro per gli altri presìdi del Ssr». Le conclusioni le ha tratte Walter Bergamaschi, direttore generale ATS di Milano: «Quando parliamo di integrazione ospedale territorio, la questione è un po’ fumosa. Stasera qui invece vedo molta concretezza, scopro ora che la farmacia dei servizi è l’applicazione di un’idea strategica di una ventina di anni fa. Il fatto che oggi il 55 per cento delle vaccinazioni Covid vengano fatte dalle farmacie ci racconta la capacità del sistema farmacia di mettersi in moto e di venire incontro al bisogno di prossimità dei cittadini. Dobbiamo passare da una sanità di attesa a una di iniziativa, prima vi occupavate di prenotazioni Cup, poi Dpc, fornitura di presidi, ora anche di screening, scelta revoca del medico e tanto altro. Sulla distribuzione per i pazienti stomizzati stiamo faticosamente raggiungendo un accordo per garantire servizi uniformi sul territorio. Io credo che il DM 77 ci dia opportunità perché consente di allargare l’assistenza distrettuale: il distretto è il motore per trattenere sia il paziente sano sia il cronico nel livello di assistenza corretto, che garantirà un sistema sostenibile e quindi equo. Anche telemedicina e digitalizzazione sono elementi importanti ma nell’ambito di quel preciso disegno. Un’unica raccomandazione ai farmacisti: mantenete, come presidi del Ssn, la logica della qualità dei servizi che fornite al cittadino. Questo è il valore aggiunto, non alimentiamo consumismo sanitario».