Quando la Finanziaria incontra la farmacia
L’ATTUALITÀ
Quando la Finanziaria incontra la farmacia
La Legge di bilancio, con la remunerazione e la sostenibilità del Ssn, è stata al centro degli interventi e dei lavori della convention FederFARMA.CO e Federfarma Servizi della scorsa settimana. Ora si attende l’approvazione definitiva, ma per Marco Cossolo la nuova norma è «rivoluzionaria»
2 novembre 2023
di Carlo Buonamico
Remunerazione degli attori della filiera del farmaco, sostenibilità del Ssn e Legge di bilancio. Sono questi i principali temi che hanno tenuto banco durante la convention di FederFARMA.CO e Federfarma Servizi svoltasi la scorsa settimana a Milano.
Evento durante il quale il presidente di Federfarma Servizi Antonello Mirone ha tenuto a evidenziare come «il comparto della Distribuzione intermedia sia la colonna vertebrale dell’accesso al farmaco sul territorio». Sono i numeri a raccontare la valenza di questo nodo fondamentale della filiera del farmaco. Ha illustrato Mirone: «Il nostro rapporto infatti indica che lo scorso anno le aziende di distribuzione dei farmacisti associate a Federfarma Servizi hanno gestito e consegnato alle farmacie 41 milioni di confezioni destinate ai pazienti presenti in tutto il territorio nazionale. In base agli accordi regionali siglati con le rappresentanze delle farmacie, il comparto ha distribuito 28 milioni di farmaci e 13 milioni di dispositivi medici».
Risultati, questi, ottenuti non senza fatica e abnegazione da parte dei distributori intermedi che hanno dovuto fare i conti con la difficile sostenibilità economica dettata dalle congiunture economiche. «Nel settore trasporti – ha precisato il presidente di Federfarma Servizi – abbiamo assistito a un’impennata del costo del carburante, mentre nel mercato creditizio i tassi di interesse hanno subìto incrementi in termini percentuali a tre cifre, solo per evidenziare alcuni degli sforzi economici che i nostri associati hanno dovuto affrontare per mantenere i propri standard qualitativi nella loro attività quotidiana, volta a garantire la fruibilità del bene farmaco. Il tutto senza il giusto riconoscimento da parte degli organi di Governo dell’essenziale funzione svolta dal nostro comparto a favore della sanità pubblica, come accaduto in altri Paesi europei».
Durante la convention in effetti è emerso chiaramente che il futuro della filiera del farmaco, con particolare riferimento alla distribuzione e alla dispensazione, ruota intorno alla Legge finanziaria per il 2024, la cui bozza – bollinata dalla Ragioneria generale dello Stato e firmata dal presidente Mattarella – è all’esame del Parlamento per il consueto iter approvativo. Ancora presto per sapere quanti e quali saranno gli emendamenti che la porteranno a essere finalmente approvata e pubblicata in Gazzetta Ufficiale. Ciò che è probabile, secondo gli esperti intervenuti alla convention milanese, è la forte convinzione che le misure che riguardano la farmacia e la distribuzione dei farmaci non saranno modificate, perché sono state redatte nell’ottica di «difendere il mondo della farmacia e della farmaceutica. Perché questo significa difendere il diritto alle cure per il cittadino», come ha detto il sottosegretario alla Salute Marcello Gemmato, sottolineando anche l’assenza di conflitti di interesse quando la politica cerca di andare incontro a una filiera specifica.
Una remunerazione che valorizza la professione
La ragionevole sicurezza sulle norme messe in campo deriva dalla coesione della maggioranza, più volte ribadita da Gemmato, che ha poi snocciolato il razionale delle misure pro-farmacia territoriale inserite in manovra. «L’idea è di riportare il farmaco in farmacia per favorirne (l’equità) d’accesso da parte di tutti i cittadini, anche di quelli che possono avere difficoltà a raggiungere la farmacia ospedaliera, spesso lontana e aperta solo in determinati orari». Naturalmente, ha aggiunto il sottosegretario, «la farmacia si riappropria anche dell’onere della complessità della gestione del paziente». In soldoni: «Spostando i farmaci dalla Diretta alla Convenzionata rendiamo contenti i farmacisti perché si riappropriano della complessità, così come la Distribuzione intermedia che ha più farmaci da trasportare». Perseguendo anche la filosofia di una remunerazione «non legata al valore fustellare, quindi non all’atto commerciale, ma all’atto professionale che giustifica il passaggio del farmaco» dall’ospedale alla farmacia.
Le farmacie «guadagneranno di più sui farmaci che costano di più e sull’aumento del numero di pezzi venduti (anche quelli a basso costo come le statine)», ha commentato il presidente di Federfarma Marco Cossolo. Che ha definito la nuova norma come «rivoluzionaria, perché permette di mettere le gambe al Dm77».
I passaggi più interessanti
A detta degli esperti, tra gli articoli della discutenda Legge di bilancio cruciale è il numero 44, in tema di “Modifiche alle modalità di distribuzione dei medicinali”. E in particolare il comma 1 che prevede che “Allo scopo di favorire gli assistiti nell’accesso al farmaco in termini di prossimità, entro e non oltre il 30 marzo 2024 e, successivamente, con cadenza annuale […] Aifa provvede ad aggiornare il prontuario della continuità assistenziale ospedale-territorio (PHT) individuando l’elenco vincolante di medicinali che per le loro caratteristiche farmacologiche possono transitare dal regime di classificazione A-PHT […] alla classe A […] nonché l’elenco vincolante dei medicinali del PHT non coperti da brevetto che possono essere assegnati alla distribuzione in regime convenzionale attraverso le farmacie aperte al pubblico”.
Ancora il comma 2 specifica le novità in termini di remunerazione: “[…] nell’ambito dei limiti fissati per la spesa a carico del Ssn per i farmaci erogati sulla base della disciplina convenzionale, a decorrere dal 1° marzo 2024 il sistema di remunerazione delle farmacie per il rimborso dei farmaci erogati in regime di Ssn è sostituito da una quota variabile e da quote fisse, così determinate:
- a) una quota percentuale del 6 per cento rapportata al prezzo al pubblico al netto dell’Iva per ogni confezione di farmaco;
- b) una quota fissa pari a euro 0,55 per ogni confezione di farmaco con prezzo al pubblico non superiore a 4,00 euro;
- c) una quota fissa pari a euro 1,66 per ogni confezione di farmaco con prezzo al pubblico compreso tra euro 4,01 ed euro 11,00;
- d) una quota fissa pari a euro 2,50 per ogni confezione di farmaco con prezzo al pubblico superiore a euro 11,00;
- e) una quota fissa aggiuntiva pari a euro 0,1 per ogni confezione di farmaco appartenente alle liste di trasparenza.
Di interesse anche il comma 4, che riconosce alle farmacie:
“a) una quota fissa aggiuntiva pari a euro 1,20 per ogni farmaco erogato dalle farmacie con fatturato Ssn al netto dell’Iva non superiore a euro 150.000;
- b) una quota fissa aggiuntiva pari a euro 0,58 per ogni farmaco erogato dalle farmacie – ad esclusione di quelle di cui alla lettera c) – con fatturato Ssn al netto dell’Iva non superiore a euro 300.000;
- c) una quota fissa aggiuntiva pari a euro 0,62 per ogni farmaco erogato dalle farmacie rurali sussidiate, come definite dalla legge 8 marzo 1968, n. 221, con fatturato Ssn al netto dell’Iva non superiore a euro 450.000”.
Senza dimenticare il comma 7 che prevede che “A decorrere dal 1° marzo 2024 l’abrogazione delle disposizioni di cui all’articolo 1, commi 532, 533 e 534 della legge 29 dicembre 2022, n. 197”, cioè in sostanza la “remunerazione aggiuntiva in favore delle farmacie per il rimborso dei farmaci erogati in regime di Ssn nel limite di 150 milioni di euro annui a decorrere dall’anno 2023”.