La Fenagifar interroga la base
L'EVENTO
La Fenagifar interroga la base
L'Assemblea pubblica della Federazione dei giovani farmacisti si è svolta per la prima volta a porte aperte per permettere un confronto ampio sui temi caldi della professione. Salario adeguato, percorsi di crescita e riconoscimento del ruolo sanitario al centro delle rivendicazioni sul rinnovo Ccnl
26 ottobre 2023
di Rossella Gemma
Lo definiscono il mestiere più bello del mondo, ma sempre di più i giovani farmacisti sono preoccupati per l’immobilismo del salario, la mancata crescita professionale, la scarsa conciliazione vita-lavoro e la lenta revisione del Ccnl. Tutti temi al centro della prima Assemblea pubblica Fenagifar, che si è tenuta lo scorso 22 ottobre a Roma presso il centro convegni Osvaldo Moltedo e che ha chiamato a raccolta circa duecento farmacisti da tutta Italia. Parola d’ordine, condividere un position paper sul tema del rinnovo del contratto, da presentare agli organi e alle sigle sindacali di categoria.
Soddisfazione in calo
«I giovani farmacisti non scappano dalla farmacia solamente per ragioni economiche – spiega il presidente Fenagifar, Vladimiro Grieco – ma per un insieme di criticità che, mai come in questo preciso momento storico, appesantiscono una situazione congiunturale già di per sé molto complicata. È per questo motivo che il Consiglio Fenagifar ha deciso di aprire per la prima volta l’Assemblea, generalmente riservata ai presidenti e delegati, a tutti i soci e i giovani farmacisti italiani, per permettere la più ampia partecipazione e condivisione possibile».
In effetti, i dati emersi nella survey condotta dalla federazione in merito al Ccnl su un campione di quasi 1.300 farmacisti collaboratori, presentata nel corso dell’Assemblea, non lasciano dubbi sull’indice di gradimento della professione. «Il 67,1 per cento dei colleghi intervistati – precisa Grieco – si ritiene attualmente poco o per niente soddisfatto del proprio salario. Ma questo è un tema molto più delicato di quanto apparirebbe, perché coinvolge anche la sostenibilità economica della farmacia, di cui devono discutere Federfarma e sindacati. È in ogni modo un dato rilevante (anche se non l’unico) se visto sotto la lente di ingrandimento del Rapporto Pgeu, nel quale si evidenzia come i farmacisti italiani siano, in proporzione, i meno pagati d’Europa. Il delta rispetto al Portogallo è di 200 euro, rispetto ai colleghi francesi di 270 euro, con una pressione fiscale sulle farmacie maggiore che negli altri Paesi».
Rapporto lavoro-vita privata: da migliorare
Anche il riconoscimento del Q2, che oggi prevede da contratto lo scatto di carriera per quei farmacisti che abbiano maturato competenze formative e professionali aggiuntive, non è sufficiente per colmare le insoddisfazioni legate alla professione. «Il 65,5 per cento del campione intervistato non si sente motivato nel lavoro da un potenziale avanzamento di carriera e ben il 76,3 per cento non reputa che il lavoro si concili con la propria vita familiare. Se sommiamo questo dato al dato dell’ultima indagine su “La farmacia italiana 2022” di Federfarma, per il quale il 78,6 per cento dei colleghi è donna e molto spesso mamma, capiamo che il problema di carenza di farmacisti arruolabili in Italia non è un strettamente e unicamente legato al salario», chiosa Grieco.
Un contratto chiaro ed economicamente soddisfacente
Tra le proposte della federazione per il rinnovo del Ccnl c’è sicuramente il riconoscimento da contratto del ruolo sanitario. «Un tema che emerge dal confronto con i nostri iscritti – continua il presidente Fenagifar – è che parte dell’insoddisfazione dei colleghi nasce proprio da questo mancato riconoscimento che, tuttavia, sentono di aver ottenuto sul campo in pandemia e con la piena realizzazione della farmacia dei servizi». I giovani farmacisti chiedono, insomma, un contratto chiaro a partire dai percorsi di crescita (Q2), che spieghi i requisiti di accesso, che incentivi e premi il merito economicamente. Tutto ciò rispettando la sostenibilità della farmacia, tramite il welfare aziendale. Grieco ha annunciato, in chiusura di lavori, che partirà presto un tour itinerante che porterà la discussione su questi tempi in tutte le maggiori città italiane, così da coinvolgere la base nella riflessione attorno alle rivendicazioni sul Ccnl.