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Farmacie Valcomino, l’importanza di fare rete

IL NETWORK

Farmacie Valcomino, l’importanza di fare rete

Un gruppo di farmacie, rurali del frusinate ma anche urbane, ha deciso mettere competenze ed energie in comune per meglio competere in un mercato sempre più aggressivo. Requisito fondamentale: il potenziale per fare squadra

4 maggio 2023

di Claudio Buono

Un network di farmacisti indipendenti motivati dalla passione e dalla convinzione che la salute e il benessere di ogni persona siano alla base del proprio impegno professionale: questo è Rete Farmacie Valcomino, una rete di impresa nata nel 2013 dall’aggregazione di titolari di farmacie private indipendenti che condividono una visione comune: la farmacia non più solo come luogo dove si dispensano farmaci ma come centro territoriale della salute. «Un programma che in questi anni abbiamo portato avanti con successo e grande soddisfazione di tutti i titolari che fanno parte del nostro network», evidenzia con soddisfazione Vincenzo Di Bona, farmacista (titolare di farmacia rurale e urbana) e presidente Rete Farmacie Valcomino. «Per la prima volta nella storia la farmacia deve realmente confrontarsi e competere in uno scenario dove la concorrenza non è più rappresentata dal collega titolare o dalla nuova parafarmacia all’angolo ma dalle società di capitale, dai gruppi di franchising che stanno “rastrellando” sedi farmaceutiche in ogni Regione del nostro Paese. Una situazione, questa, che vede le farmacie rurali, quali realtà con fatturati medio-bassi, soffrire il fatto di avere poco margine di trattativa con le grandi multinazionali. Da qui l’idea di fare rete, proprio per avere più visibilità e potere contrattuale».

Quali vantaggi comporta l’aggregazione?

Eravamo e siamo tutt’ora convinti che non possa che incentivare lo sviluppo economico e tecnologico e in particolare accrescere la competitività individuale e collettiva, a tutto vantaggio della farmacia. In particolare, i benefici che la rete apporta sul piano delle condizioni contrattuali sono evidenti. Per quanto ci riguarda, l’unione tra farmacisti ha consentito al gruppo di stipulare contratti ad hoc con la distribuzione intermedia, con risultati tangibili anche sul piano del miglioramento del margine della farmacia.

Quante farmacie la compongono attualmente?

Siamo partiti con 11 farmacie rurali consociate e oggi abbiamo raggiunto quota 22. Tra queste, all’interno del gruppo ve ne sono anche quattro urbane, una delle quali di mia proprietà, a conferma che un network tra farmacisti professionisti può comportare un vantaggio anche per quest’ultima categoria.

Quali requisiti deve avere una farmacia per poter entrare a farne parte?

Non ci sono requisiti particolari, fatto salvo che chi vuole aderire, oltre ad avere i libri contabili in ordine, il primo anno sottoscrive un contratto di affiliazione – potremmo definirlo un “test d’ingresso” per verificare se il farmacista ha il potenziale per poter fare squadra – e paga la sola quota associativa mensile. Dopo un anno, l’interessato decide in autonomia se restare versando una quota una tantum di 2.500 euro, regolarmente documentata in contabilità. Ne vale assolutamente la pena perché il ritorno è senz’altro superiore, in quanto la farmacia che aderisce al network fin da subito “aggancia” tutte le condizioni commerciali in essere. Per il resto, ci aspettiamo che chi vuole entrare nel gruppo sia seriamente intenzionato a sposare il progetto nella sua globalità. Ciò che conta è la volontà di collaborare e di condividere con i colleghi l’iniziativa attraverso lo scambio di consigli e punti di vista, possibilmente apportando idee, esperienze e nuovi stimoli che possano rappresentare un plusvalore per tutti. Aggiungo che la rete prevede uno statuto che viene sottoscritto dal farmacista, il quale dovrà condividere le iniziative votate a maggioranza del gruppo nel corso delle varie assemblee.

Che cosa vi caratterizza in particolare?

Oltre a dedicarci a un’intensa vita associativa, abbiamo creato un nostro brand, “Rete Farmacie Salute”, che al momento vede in commercio – anche on line sul nostro sito – un catalogo di circa 26-30 referenze registrate, tra dispositivi medici e integratori, di qualità molto elevata e che rispondono pienamente alle aspettative dei clienti. La produzione è affidata a un terzista su nostra formulazione e tutti i prodotti sono registrati in banca dati Federfarma. Alle farmacie facenti parte del network è assicurata l’esclusività di zona, con fornitura dei prodotti in misura e in quantità idonea a ciascun esercizio. Il tutto è poi supportato da informazione e formazione in store da parte dei nostri esperti. Ora siamo anche concentrati nel chiudere un accordo con Banca popolare di Sondrio con condizioni riservate che vanno dal conto farmacia a quello personale e a tutto ciò che riguarda le linee di finanziamento alla farmacia, non tralasciando Pos e via dicendo. 

Quali difficoltà avete incontrato nel costituirvi in rete?

Purtroppo oggi è ancora difficile convincere tanti colleghi titolari, rurali e non, che puntare sull’aggregazione significa sentirsi meno isolati e non può che far bene alla propria impresa. Comunque, per quanto ci riguarda, una volta costituito il gruppo, l’unica difficoltà che abbiamo dovuto superare insieme è stata la fase conoscitiva, che ha richiesto vari incontri. E questo a conferma che i farmacisti sono tendenzialmente molto individualisti, mentre lo scambio di informazioni e il confrontarsi sulle problematiche della propria professione è fondamentale per poter crescere.

Quali obiettivi vi prefiggete per il prossimo futuro?

Gli obiettivi in programma da raggiungere sono tanti, ma in linea di massima siamo tutti concordi nel voler ulteriomente implementare i servizi già attivi, a partire dalla telemedicina, considerato il notevole gradimento che fino a oggi abbiamo potuto riscontrare sia nelle farmacie rurali sia in quelle urbane. A favore hanno giocato anche i nostri prezzi di accesso, davvero molto competitivi se non addirittura equivalenti a quelli di un ticket ospedaliero regionale.

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