Un incontro on line organizzato a fine anno dalla healthcare company italiana Aboca ha avuto come obiettivo l’approfondimento delle ultime evidenze cliniche di efficacia e sicurezza dei complessi molecolari naturali per il trattamento delle alterazioni metaboliche e della stipsi funzionale in bambini e adulti.

Nella prima parte dell’incontro, Emiliano Giovagnoni, Chief scientific officer Aboca, ha proposto una rapida analisi dello stato dell’arte dell’approccio scientifico per quanto riguarda l’evoluzione della ricerca del Gruppo. Giovagnoni ha sottolineato che «fin dall’inizio, il posizionamento di Aboca non è mai stato quello di una medicina alternativa ma bensì una medicina basata sulle proprietà emergenti delle sostanze naturali, la cui efficacia e sicurezza possa e debba essere dimostrata attraverso i rigorosi criteri della scienza». Per Aboca le sostanze naturali appartengono all’innovazione e al futuro della scienza e per esse ha sviluppato una piattaforma di ricerca (Aboca Evidence Based Natural), unica al mondo, che applica i criteri della evidence-based medicine alle sostanze naturali complesse. «Per Aboca – ha aggiunto il direttore scientifico – la sostanza naturale non è il fine per cui si sviluppa un prodotto ma il mezzo per dimostrare che nel rapporto rischio-benefico queste sostanze sono competitive rispetto a quelle artificiali. Da qui l’obiettivo di sviluppare prodotti innovativi e cento per cento naturali per la salute dell’uomo».

Alterazioni metaboliche e stipsi funzionale

È toccato poi ad Andrea Cossu, medico e Head of medical affairs del Gruppo, andare in profondità per focalizzare le evidenze cliniche delle sostanze naturali per il trattamento delle alterazioni metaboliche e della stipsi funzionale infantile.

Parlando di parametri metabolici importanti quali colesterolo, trigliceridi e glicemia, è emerso che vanno monitorati in modo costante in quanto la loro alterazione può costituire un fattore di rischio per il diabete e le malattie cardiocircolatorie, fino a sfociare nella sindrome metabolica (SMet), un problema che si sta diffondendo rapidamente anche in età pediatrica e negli adolescenti. Al momento, gli unici trattamenti approvati per la SMet sono cambiamenti dietetici, corretto stile di vita e attività fisica regolare, mentre nessun farmaco è stato attualmente autorizzato. Tuttavia, studi oggetto di una recente revisione sistematica e metanalisi hanno mostrato che complessi molecolari naturali a base di macromolecole polisaccaridiche hanno una valida azione terapeutica non farmacologica per il trattamento dei singoli parametri e volta a rimodulare le funzionalità di intestino-microbiota e fegato. Spiega Andrea Cossu: «L’analisi aggregata dei dati ha mostrato che il sistema di sostanze naturali è in grado di ridurre significativamente le alterazioni associate alla sindrome metabolica quali l’eccesiva adiposità, l’insulino-resistenza e gli aumentati livelli lipidici».

Riguardo alla stipsi funzionale infantile, molto diffusa e caratterizzata da ridotta frequenza di evacuazioni, Cossu ha affermato che «l’attuale gestione del disturbo si basa in primis su modifiche della dieta e dello stile di vita, a cui spesso è combinata una terapia medica, in particolare il trattamento con farmaci quali il polietilene glicole orale (PEG), al momento il farmaco raccomandato come prima scelta. Si tratta di un polimero ad elevato peso molecolare, non assorbito nell’intestino, dove promuove l’aumento del contenuto di acqua».

Tuttavia, l’aderenza alla terapia con PEG può non essere totalmente ottimale, soprattutto nei neonati e nei bambini, a causa della scarsa gradevolezza al gusto. A tale proposito, uno studio clinico del 2021 ha dimostrato per la prima volta come microclismi composti al cento per cento da sostanze naturali abbiano efficacia e sicurezza comparabile al polietilene glicole orale nei bambini con stipsi funzionale: «Grazie alla specifica combinazione di sostanze riunite nel prodotto», chiarisce il medico di Aboca, «quest’ultimo favorisce il ripristino di una fisiologica funzione intestinale. E lo fa aderendo alla superficie epiteliale rettale, dove stabilisce una barriera protettiva fisica e allo stesso tempo esercita un’azione lubrificante che facilita il transito delle feci e ne riduce l’attrito con la mucosa».