L’efficiente modello lombardo
L'ATTUALITÀ
L’efficiente modello lombardo
La Lombardia continua a essere un’isola felice per le farmacie, i progetti avviati sono sempre più apprezzati dai cittadini e la collaborazione con la Regione è proficua: il bilancio sul 2022 alla consueta conferenza stampa di fine anno di Federfarma Milano, Lodi e Monza Brianza
15 dicembre 2022
di Laura Benfenati
Le farmacie lombarde sono sempre più apprezzate dai cittadini e hanno un ottimo e proficuo rapporto di collaborazione con la Regione, la distribuzione diretta sta diventando sempre più marginale, non serve un cambio di remunerazione alle farmacie ma ben vengano emendamenti come quello di recente presentato sulla legge di Bilancio, che mira a prolungare la remunerazione aggiuntiva per altri tre anni. Questi alcuni dei messaggi dati da Annarosa Racca, presidente di Federfarma Lombardia, e dalla sua squadra alla consueta conferenza stampa natalizia dell’associazione di Milano, Lodi e Monza Brianza: «Dal 10 novembre 2021, 719 farmacie lombarde hanno inoculato 917.365 dosi di vaccino antiCovid e 176.342 vaccinazioni antinfluenzali di cui 151.255 a carico del Ssr», ha spiegato Racca. «I presidi lombardi hanno eseguito quasi 20 milioni di tamponi e dispensato 7.134 confezioni di antivirale Paxlovid, il maggior numero di scatole distribuite in una Regione. Grande apprezzamento da tempo ha poi lo screening del colon retto ma anche la recente possibilità di scelta e revoca del medico di medicina generale e del pediatra, con 205.000 operazioni in farmacia». La presidente ha spiegato che si sta implementando l’app Farmacia aperta, dove saranno visibili tutti i servizi offerti e alcuni saranno anche prenotabili sulle agende delle farmacie. «Il 2022 ha visto un’ulteriore crescita della farmacia dei servizi e vogliamo offrire ai cittadini un numero sempre maggiore di prestazioni», ha proseguito la presidente. «A oggi fanno parte della Rete di telemedicina Federfarma -Htn 1.590 farmacie, ora la nostra priorità è convenzionare con il Sistema sanitario regionale le prestazioni di telemedicina ed estendere l’offerta di vaccinazioni, oltre quelle per il Covid e l’influenza, per esempio al vaccino per l’Herpes Zoster».
Quasi 1.000 rurali
Telemedicina e vaccini sono ancora più apprezzati a livello rurale, come ha spiegato Dario Castelli, vice presidente rurale di Federfarma Milano, Lodi e Monza Brianza: «La telemedicina rappresenta un’opportunità per valorizzare questi presidi che in Lombardia sono quasi 1.000. Il 63 per cento delle nostre farmacie rurali sussidiate ha usufruito quest’anno dei fondi previsti dal Pnrr l’acquisto di nuovi strumenti per potenziare i servizi e promuovere l’aderenza alla terapia».
Uno studio sulla prevenzione cardiovascolare
La direttrice della Fondazione Muralti Manuela Bandi ha raccontato che «170 farmacie stanno partecipando a Cv-Prevital, un progetto ambizioso in cui le farmacie sono state scelte per il loro radicamento sul territorio, che ci permette di collaborare con professionisti stimati e centri di eccellenza, come l’Istituto cardiologico Monzino, con l’obiettivo di implementare un modello innovativo di prevenzione primaria cardiovascolare. Si tratta del primo studio in Italia per cercare di dimostrare scientificamente, su un campione molto vasto di popolazione (80.000 partecipanti over 45 che non abbiano mai subito un evento cerebro o cardiovascolare, possiedano uno smartphone e abbiano una certa dimestichezza con le app) l’efficacia di un sistema digitale per la prevenzione cardiovascolare».
Cambio di remunerazione? No, grazie
E sul cambio di remunerazione delle farmacie? I farmacisti lombardi plaudono all’emendamento sulla remunerazione aggiuntiva ma continuano a dichiararsi perplessi, come ha spiegato il segretario dell’associazione lombarda Giampiero Toselli, su un cambio di remunerazione radicale per le farmacie: «Non farebbe cambiare idea alle Regioni che privilegiano la diretta, da cui la Lombardia si distingue sempre di più perché qui continuano a passare farmaci dalla diretta alla Dpc. La strada corretta è quella di fondi destinati alle farmacie, come è accaduto con la remunerazione aggiuntiva, non quella di stravolgere un sistema che funziona bene». I farmacisti lombardi, insomma, rivendicano con forza il ruolo di “modello” del sistema farmacia regionale e continueranno a implementarlo e a difenderlo.