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Migliori e sicuri. I nuovi vaccini anti-Covid

L’AGGIORNAMENTO

Migliori e sicuri. I nuovi vaccini anti-Covid

Migliori e sicuri. I nuovi vaccini anti-Covid
© Seda Yalova/shutterstock.com

Recentemente approvati da Ema per il richiamo contro il Sars-CoV-2 e le sue ultime varianti, che protezione offrono e qual è la loro sicurezza? E quando possono essere somministrati? Le risposte di Marco Cavaleri, responsabile Vaccini e Prodotti terapeutici Covid-19 dell’Agenzia europea

22 settembre 2022

di Carlo Buonamico

Da poco approvati dall’Agenzia europea dei medicinali (Ema), i vaccini anti-Covid bivalenti adattati saranno presto i protagonisti della nuova campagna vaccinale per contrastare la diffusione del virus Sars-CoV-2. Ma quali sono le caratteristiche di questi nuovi vaccini? Quale protezione offrono contro l’infezione e la malattia grave? E quando sono indicati? A queste e altre domande ha risposto Marco Cavaleri, responsabile Vaccini e Prodotti terapeutici Covid-19 di Ema, in un incontro dedicato ai giornalisti soci di Unamsi (Unione Nazionale Medico-Scientifica di Informazione).

Adattati e bivalenti: cosa significa?

I nuovi vaccini sono tre, tutti con tecnologia a mRna, due di Pfizer-BioNTech e uno di Moderna. E sono stati autorizzati attraverso la procedura standard di approvazione dei medicinali prevista da Ema.

“Adattati” significa che sono stati realizzati a partire da quelli sviluppati per il ceppo originario del virus di Whuan, modificandone alcune parti per renderli efficaci nel riconoscere le mutazioni della proteina spike di alcune delle nuove varianti, in particolare quelle Omicron.

Per “bivalenti” si intende che questi nuovi prodotti sono efficaci nell’offrire una protezione contro l’infezione da virus Sars-CoV-2 che porta le caratteristiche del ceppo originario e quelle di alcune delle varianti Omicron. In particolare, uno dei due vaccini di Pfizer e quello di Moderna sono stati sviluppati contro il ceppo originario e contro la variante Omicron 1. Mentre il secondo prodotto di Pfizer è sviluppato contro il ceppo originario e contro Omicron 5. «Attenzione – tiene a precisare Cavaleri – quest’ultimo vaccino non può essere chiamato “trivalente” come è stato fatto da una certa parte dei media». Perché se è vero che è efficace sia contro il ceppo originario e sia contro entrambe le varianti Omicron 4 e 5, è perché le caratteristiche di questo nuovo vaccino sviluppato contro la variante 5 offrono protezione anche contro la numero 4, non perché il vaccino sia stato sviluppato appositamente contro di essa. «Quindi si tratta di un bivalente a tutti gli effetti».

Perché il richiamo con i nuovi vaccini?

Ma veniamo ai dati che hanno portato Ema ad approvare i nuovi vaccini. E alla domanda che è facile porsi: “Possiamo essere sicuri che essi ci proteggano di più rispetto ai vaccini precedentemente approvati?”.

Risponde Calaveri: «I dati dei dossier presentati dalle aziende produttrici indicano che esiste una chiara correlazione tra il numero di anticorpi neutralizzanti prodotti dall’organismo in seguito alla vaccinazione e la possibilità di essere protetti. Questo vale se ragioniamo in termini di popolazione. Cioè, sui grandi numeri vediamo che un titolo anticorpale sopra 400 conferisce protezione. Tuttavia il ragionamento non può essere applicato al singolo caso, giacché non ci sono evidenze che sotto questo valore la protezione non sia adeguata. Ecco perché è importante comunicare che non è possibile pensare di vaccinare con un richiamo solo coloro che, a seguito di titolazione degli anticorpi neutralizzanti anti-Covid, dovessero avere un valore basso di questi anticorpi».

Tornando ai dati, Ema ha rilevato che “comparando i vaccini bivalenti adattati con quelli originari, i primi dimostrano una superiorità quantitativa di anticorpi neutralizzanti”.

Migliori e sicuri

Buone notizie anche per quanto riguarda la sicurezza. Spiega l’esperto di Ema: «I dati dei trial su oltre mille persone con più di 18 anni non hanno mostrato differenze significative rispetto ai vaccini originari. Questo ci fa essere tranquilli. Naturalmente, eventuali eventi rari potranno essere valutati solo a seguito della somministrazione in grande numero con le nuove campagne vaccinali».

Importante anche un altro dato comunicato da Cavaleri: «I nuovi vaccini sono stati approvati solo per il richiamo, indipendentemente dal tipo di vaccino che sia stato somministrato nel ciclo primario di vaccinazione».

E ancora, a detta dell’esperto, non c’è un vaccino migliore di un altro tra quelli di nuova approvazione, poiché «i dati mostrano differenze minime nella quantità di anticorpi neutralizzanti prodotti dall’organismo a seguito della vaccinazione con un vaccino o l’altro».

Un’ultima informazione, utile sia ai cittadini che intendono vaccinarsi contro l’influenza e contro Covid-19 sia ai farmacisti che potranno vaccinare la popolazione: «Non esistono interazioni significative tra i due vaccini. Quindi è possibile immaginare la somministrazione di quello antinfluenzale e di quello anti-Covid in una stessa seduta vaccinale».

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