Nei primi giorni del 2020, mentre l’ombra del Covid-19 inizia a offuscare il mondo e a monopolizzare l’attenzione dei media, sulle coste della piccola isola di Lampedusa vengono ritrovati i corpi sfigurati di tre anonimi sub. I cadaveri, accomunati dai resti di una costosa muta sportiva e da alcuni strani tatuaggi, riaffiorano, insieme a un enorme quantitativo di panetti di hashish, alcuni vecchi negativi e a un’agenda nera, su tre diverse spiagge dell’isola a distanza di poche settimane.

Silvia Nocera, farmacista di origine palermitana che vive e lavora ad Agrigento, in Portati dal vento (edito da Dialoghi, suo secondo romanzo dopo Mio padre, il Colonnello Sanders) descrive una Lampedusa grigia e ventosa, molto diversa da quella dell’immaginario turistico/vacanziero, in cui si muovono personaggi complessi e realistici. Questa vicenda dal doppio volto metterà fin da subito il commissario Chiara Dall’Oglio davanti a un’indagine che diventa ben presto anche introspettiva: da un lato le rotte del narcotraffico la costringeranno a fare i conti con il suo doloroso passato, dall’altro il contenuto di negativi e agenda la porterà indietro fino alla Berlino del Muro e della guerra fredda. Un viaggio in cui esistenze divise dal tempo e dallo spazio incroceranno i loro destini e il senso di giustizia del commissario Dall’Oglio renderà memoria a decine di vittime dimenticate e seppellite dalla Storia.