Creare valore aumenta le opportunità di mercato
LA FILIERA
Creare valore aumenta le opportunità di mercato
Presentato un progetto formativo per il settore farmaceutico promosso da Egualia in collaborazione con Civita, Nomisma e Nomos. Obiettivo: fornire alle aziende competenze e strumenti sui bilanci di sostenibilità, sempre più necessari per attrarre investitori e finanziamenti
21 aprile 2022
di Claudio Buono
In un mondo che è chiamato ad affrontare sfide importanti e che richiedono soluzioni radicali – come i cambiamenti climatici, l’invecchiamento demografico e le disuguaglianze – le aziende vengono poste di fronte alla necessità di operare nel rispetto dei tre pilasti della sostenibilità (ambientale, sociale ed economica) al fine di prendere buone decisioni d’investimento a lungo termine e preservarne il valore nel tempo.
Proprio da questa consapevolezza trae spunto il progetto formativo sui temi della sostenibilità e dei fattori Esg (Environmental, social and governance) inaugurato di recente da Egualia, l’organo ufficiale di rappresentanza dell’industria dei farmaci generici equivalenti, biosimilari e value added medicines in Italia, in collaborazione con l’associazione Civita (organizzazione non profit di imprese ed enti di ricerca, attiva nel dialogo pubblico-privato nei settori della cultura, del turismo, del made in Italy e della sostenibilità), la società Nomisma (che realizza ricerche di mercato e consulenze rivolgendosi a imprese, associazioni e istituzioni pubbliche) e il Centro studi parlamentari Nomos. Il progetto punta a realizzare un percorso di approfondimento tematico, specifico per le aziende dell’industria del farmaco, allo scopo di fornire a tutti i partecipanti gli strumenti teorici e pratici relativi all’uso dei fattori Esg, necessari per presentare i bilanci di sostenibilità.
Più valore, più business
«Le imprese hanno maggiori probabilità di avere successo e generare rendimenti se creano valore per tutti i soggetti con cui interagiscono e per la società in generale, ambiente incluso», spiega il presidente di Egualia Enrique Häusermann, commentando l’iniziativa. «Per questo molte società stanno riorganizzando i propri modelli di business per integrare la sostenibilità nelle strategie aziendali. Inoltre cominciano a considerare il reporting ambientale, sociale e di governance non come un onere normativo, ma come uno strumento per attrarre investitori e finanziamenti. Anche le aziende del nostro comparto non vogliono farsi trovare impreparate davanti a queste nuove sfide e si stanno dotando degli strumenti giusti per calibrare e gestire il proprio impatto in termini ambientali, sociali e di governance».
Per Boris Popov, economista e project manager di Nomisma, «la conoscenza delle stringenti normative promosse a livello europeo e del loro impatto sul modo di fare impresa nel futuro prossimo aiuterà le aziende a prendere consapevolezza delle nuove opportunità di mercato che possono derivare dal cambiamento (sviluppo prodotti, investimenti, gestione della catena di fornitura, certificazioni, marketing e comunicazione, accesso al credito) e le metterà nella condizione di realizzare il proprio bilancio di sostenibilità, per la disseminazione delle informazioni non finanziarie relative alla propria attività».
Simonetta Giordani, segretario generale dell’associazione Civita ed esperta di Corporate social responsibility, spiega: «Nella visione e gestione dell’impresa, le aziende devono assumere sempre di più un approccio orientato alla ricerca di un equilibrio tra profitto economico e generazione di “valore condiviso” con gli stakeholder interni ed esterni, ovvero con tutti i soggetti che possono influire o essere influenzati dall’attività dell’impresa stessa. In quest’ottica, il tema della declinazione culturale della sostenibilità risulta attuale e strategico, possedendo il nostro Paese un immenso patrimonio culturale che può rappresentare un terreno unico di sperimentazione di nuove politiche di sostenibilità per le aziende e le proprie comunità».
Le fa eco Licia Soncini, presidente del Centro studi parlamentari Nomos (che interverrà nel percorso con un focus normativo specifico sul settore farmaceutico): «Il nuovo quadro normativo europeo in corso di definizione metterà la sostenibilità sempre più al centro del confronto tra intermediari, gestori e investitori e la finanza sostenibile sarà il leitmotiv del mercato economico. Le imprese non virtuose sotto il profilo sociale e ambientale potrebbero per esempio avere difficoltà ad accedere al credito, mentre le aziende che faranno della sostenibilità un driver proprio, con impatti positivi misurati e rendicontati, ne ricaveranno benefici e continuità di crescita».