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Dicembre 2021

EDITORIALE

Dicembre 2021

L'anno della svolta

Anche se alcuni colleghi farmacisti sono un po’ polemici nei confronti dei servizi, è evidente che il core business della farmacia è destinato a cambiare e con esso anche l’organizzazione interna e la struttura stessa dell’azienda.

Vi diamo diversi spunti di riflessione su questo numero, innanzitutto facendovi conoscere meglio i competitorsHippocrates, in questo caso, che nell’acquisto di farmacie oggi è in pole position – ma anche raccontandovi, ne “La voce della base”, le perplessità di un titolare, Maurizio Guerra, sul fatto che si possano compensare le perdite economiche nell’area farmaco con le nuove attività. Vi segnaliamo poi come alcuni colleghi stiano cominciando ad approcciare la digitalizzazione della propria farmacia per migliorare l’attività quotidiana e risparmiare tempo e risorse. Alla tavola rotonda del nostro Digital Pharmacy Forum, infatti, hanno partecipato titolari entusiasti che già hanno avviato con successo iniziative di telemedicina, che si fanno supportare da programmi informatici evoluti per la prenotazione dei tamponi o per il controllo dell’aderenza alla terapia, che hanno deciso di installare uno sportello automatico Atm nella propria farmacia, che hanno investito per potenziare i social e talvolta l’e-commerce.

Non si può pensare di continuare a fare il farmacista come si è fatto finora o almeno non soltanto, perché non è più quello che i pazienti e la comunità si aspettano dalla categoria. Si arriverà a farmacie scelte dai pazienti come lo sono i medici di medicina generale? A una remunerazione fissa per determinate categorie di farmaci, una sorta di Dpc nazionale? A premialità per le farmacie basate sulla qualità dei servizi che forniscono ai cittadini? Sono molte le discussioni in corso e si deve arrivare a una proposta condivisa, di filiera, per ottenere un risultato.

Assofarm sta oggi proponendo un modello di remunerazione che consentirebbe, per alcune classi di farmaci, una retribuzione uniforme a livello nazionale con vantaggi per i cittadini e anche per le aziende farmaceutiche, che nel riequilibrio tra convenzionata e ospedaliera vedrebbero scomparire dal loro orizzonte il pay back e riaprirebbero il dialogo con le farmacie sui medicinali più innovativi. Sarebbe una sorta di passo in avanti nella logica di una nuova remunerazione.

Si arriverà a una sintesi condivisa? L’auspicio è che davvero il 2022 porti quei risultati al canale che il 2021 ha già in parte annunciato. Due gli ambiti di intervento, a nostro parere. Innanzitutto, ogni singolo titolare deve accettare l’idea che la farmacia cambierà moltissimo e di conseguenza – se non decide di vendere – deve prepararsi a una revisione sostanziale nelle modalità operative e di gestione della propria azienda e non potrà prescindere dall’aiuto delle nuove tecnologie e del digitale. Guardare indietro non serve a niente, rattrista soltanto.

A livello sindacale invece va percorsa una strada di filiera basata sul dialogo, va trovata una sintesi, va fatta una proposta concreta, vanno anticipate le mosse della parte pubblica. Il rischio che si sta correndo è di essere tagliati fuori, basti pensare alle case di comunità. Sono tutti d’accordo sul ruolo indispensabile della farmacia sul territorio ma, come ha detto di recente Francesco Longo, del Cergas Bocconi: «Tra la norma e gli indirizzi nazionali – sensati e condivisibili – e la realtà vi è di mezzo un cambio di cultura, la nascita di sistemi interoperabili, lo sviluppo di competenze. Solo integrando servizi diretti del Ssn, autocura e farmacia dei servizi, per esempio, si può raggiungere l’universalità di copertura della presa in carico dei pazienti cronici. La farmacia tradizionale lavora sul singolo utente on demand, la farmacia dei servizi lavora su dati aggregati in modo proattivo, è una trasformazione profonda. Non ha senso per i farmacisti invocare finanziamenti per singole prestazioni».

Una proposta dettagliata sulla “nuova farmacia”, magari strutturata insieme all’accademia, di sicuro condivisa con l’intera filiera: questo per il canale significa “l’anno della svolta”. Prima che ci si ritrovi a subire ancora scelte imposte da altri.

LAURA BENFENATI

Direttore Responsabile, farmacista e giornalista professionista, da anni direttore delle più note riviste del settore

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1 Dicembre 2021