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Rapporto Stada: gli europei e la pandemia

IL SONDAGGIO

Rapporto Stada: gli europei e la pandemia

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(c) shutterstock.com

L’emergenza sanitaria ha aumentato la fiducia nel Ssn, nel medico e nel farmacista. Gli italiani più confidenti nei vaccini e più timorosi di ammalarsi rispetto al resto degli europei

24 giugno 2021

di Claudio Buono

Il 69 per cento degli italiani ha fiducia nel proprio sistema sanitario e il 65 per cento ritiene che sarebbe pronto ad affrontare una pandemia simile in futuro. Inoltre, più del 60 per cento dei cittadini europei colloca il farmacista al secondo posto, dopo il medico di famiglia, come punto di riferimento per tutte le questioni relative alla salute. Sono tra i dati più salienti che emergono dallo Stada Health Report 2021, l’indagine internazionale realizzata tra marzo e aprile 2021 dal Gruppo tedesco Stada in collaborazione con il Kantar Market Research Institute, che ha coinvolto oltre 30mila intervistati in 15 Paesi Ue, Italia inclusa.

Le principali paure

Contrariamente a quanto si potrebbe immaginare, la paura di ammalarsi per colpa del Covid-19 non è stata la preoccupazione principale per la maggioranza dei cittadini europei: la paura del contagio occupa infatti il secondo posto, con una quota del 42 per cento, mentre al primo si colloca la mancanza di contatti interpersonali con la propria famiglia o gli amici, a detta di più della metà (52 per cento) degli intervistati. Uno su tre, infine, si è detto preoccupato per le ripercussioni economiche e lavorative dell’emergenza sanitaria. Se si guarda il dettaglio del nostro Paese le cose stanno diversamente: più della metà dei nostri connazionali, invece, ha dichiarato il proprio timore di ammalarsi (53 per cento), seguiti da coloro che hanno espresso grande preoccupazione per il futuro, per esempio per la perdita o la riduzione del lavoro (41 per cento).

Un aiuto dalla tecnologia

Italiani nella media europea per quanto riguarda la propensione all’utilizzo di app per la salute sul proprio cellulare. Quasi un quarto ritiene che potrebbero aiutarli ad avere una migliore comunicazione digitale con il proprio medico. Inoltre, l’87 per cento sarebbe disposto a usare foglietti informativi elettronici, per esempio scannerizzando un codice sulle confezioni dei medicinali, e il 42 per cento ritiene che questi ultimi sarebbero più pratici da usare e causerebbero meno rifiuti.

Vaccino, si o no?

Quasi 8 italiani su 10 (76 per cento) sono favorevoli alla vaccinazione obbligatoria, al di sopra della media europea che è pari al 61 per cento. Solo un italiano su sei (17 per cento) è preoccupato per i possibili effetti collaterali dell’immunizzazione, percentuale inferiore alla media europea del 22 per cento.
Ormai consolidate nel nostro Paese le pratiche messe in atto durante la pandemia per proteggere la propria salute, come il lavaggio accurato delle mani, il distanziamento sociale e l’uso della mascherina nei luoghi affollati.
Più di quattro quinti (82 per cento) degli italiani, inoltre, ha apprezzato il lavoro svolto da medici, infermieri e personale ospedaliero nella lotta contro l’emergenza sanitaria, in linea con la media del sondaggio (81 per cento).

 

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