Dalla community pharmacy alla holding
LA RETE
Dalla community pharmacy alla holding
Tutelare i farmacisti affiliati in ogni scenario di mercato: questo l’obiettivo di Apoteca Natura secondo il suo ideatore. Che nel Focus allegato al numero di aprile di iFarma ci racconta la sua idea di network e il progetto di una holding a supporto delle farmacie. A colloquio con Massimo Mercati, amministratore unico di Apoteca Natura
8 aprile 2021
di Laura Benfenati
«Negli ultimi vent’anni la farmacia italiana ha perso l’occasione di qualificarsi come canale, applicando standard di servizio e di formazione», ci dice l’amministratore unico di Apoteca Natura Massimo Mercati. «La community pharmacy però è già una realtà nella nostra rete e ora il nostro obiettivo è tutelare i farmacisti affiliati in qualunque scenario di mercato».
Lei di recente ha dichiarato, al meeting Segmentazione di Apoteca Natura, che «il canale farmacia non esiste più». Ci spiega bene questo concetto molto forte?
Può sembrare una provocazione, ma credo sia proprio così. Il senso è che l’ingresso di nuovi attori nella proprietà delle farmacie ne cambia di volta in volta il fine e il posizionamento. Non si potrà quindi più parlare di “farmacia” con un senso generale, perché ormai ha poco significato. Si va da quelle che operano in logica “drugstore” – grandi superfici e magari una logica discount – a quelle che si orientano, come noi, verso la qualità del servizio; in mezzo tante diverse declinazioni, oltre alle farmacie completamente on line. Credo che la farmacia italiana negli ultimi venti anni abbia perso l’occasione di qualificarsi come canale, applicando standard di servizio e di formazione omogenei e vincolanti. Ora si opera in una situazione di libero mercato e quindi si vedranno fiorire tante diverse declinazioni di farmacia: era questo il senso della mia affermazione.
In che modo il network Apoteca Natura può contribuire alla realizzazione della community pharmacy nel nostro Paese?
Apoteca Natura è la prima rete di Farmacie Benefit al mondo. In pratica vuol dire essere una rete di farmacie con posizionamento sociosanitario, che misura e migliora costantemente il proprio impatto sulle persone e sull’ambiente che le circonda, ovvero sulla community che insiste intorno a ciascuna sede. Community per noi significa attenzione a ogni singola persona, significa specializzazione sulla salute data da percorsi formativi chiari e definiti e servizi validati. La missione di ogni farmacia Apoteca Natura, declinata nella promessa del nostro marchio “Per una salute consapevole”, è quella di soddisfare i bisogni di salute delle persone nel rispetto dell’equilibrio fisiologico e dell’ambiente. È questo che per noi significa community pharmacy e a tal fine collaboriamo con le principali istituzioni e associazioni scientifiche.
Come si potrà concretizzare una nuova farmacia post pandemia in cui l’on line e l’off line siano superati da una logica sempre più phygital?
Credo si possa dire che ognuno di noi viva ormai in modalità phygital, non è qualcosa che riguarda l’evoluzione della farmacia, bensì quella dei comportamenti delle persone. E se la farmacia vuole relazionarsi con le persone deve poter proporre un servizio che vada oltre la sua “struttura fisica”, utilizzando anche gli strumenti digitali. Apoteca Natura ha investito già da molti anni e continuerà a investire nell’innovazione tecnologica, per dare a ogni farmacia della rete questa opportunità: prendere in carico le esigenze di salute delle persone e orientarne il percorso di cura, in farmacia o a distanza.
La categoria è impegnata in un acceso dibattito sulla partnership di Federfarma con fondi di investimento: anche voi avete intrapreso questa strada con la creazione della “Holding Farmacie Italia”. Ci racconta le motivazioni e gli obiettivi di questa scelta?
La nostra scelta è molto semplice, dobbiamo essere in grado di tutelare i nostri farmacisti affiliati, in qualunque scenario di mercato. In Italia, il contesto regolamentare dall’agosto 2017 ha dato la possibilità a chiunque di diventare proprietario di farmacie; questo ha consentito l’arrivo di grandi capitali per l’acquisizione di farmacie, con un ingresso molto rapido nel mercato soprattutto da parte di operatori prettamente finanziari. Questo cambia le dinamiche competitive, il singolo titolare ha bisogno di avere al proprio fianco un gruppo che lo supporta. Nel nostro caso, l’obiettivo della holding sarà da un lato un aiuto per coloro che hanno volontà di investire in nuove farmacie nel proprio territorio, offrendo un supporto finanziario da parte della holding e il supporto gestionale di Apoteca Natura; dall’altro potrà invece rappresentare una potenziale way out per i titolari che vorranno ridurre il proprio rischio imprenditoriale, eventualmente rimanendo nella gestione della farmacia ceduta con quote di minoranza, ma sempre preservando l’avviamento dato dal format Apoteca Natura e garantendo quella continuità nell’identità della farmacia che il risiko finanziario mette a rischio.