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Insufficienza renale, a Convivio la giusta ricetta

L'APPUNTAMENTO

Insufficienza renale, a Convivio la giusta ricetta

convivio

Nell’evento promosso da Aned si è parlato di anemia da malattia renale cronica e dei comportamenti più corretti da adottare. Soprattutto in cucina

1 aprile 2021

di Claudio Buono

In Italia sono oltre due milioni i pazienti affetti da insufficienza renale cronica e di questi uno su cinque può andare incontro al rischio di sviluppare una complicanza frequente come l’anemia, con rilevanti conseguenze sulla qualità di vita. Soprattutto negli stadi più avanzati della malattia, infatti, possono manifestarsi disturbi come tachicardia, affaticamento, difficoltà di concentrazione, depressione e irritabilità. Nonostante ciò, vi è ancora scarsa informazione riguardo all’associazione di queste due patologie e, in particolare, sulla possibilità di ricorrere a una gestione multidisciplinare per migliorare le condizioni e ritardare la loro progressione. Un ruolo fondamentale può giocarlo un’alimentazione sana ma senza costrizioni, che possa essere inserita in uno stile di vita sostenibile, e che se mantenuta costante da parte del paziente renda possibile guadagnare “buoni” anni di vita senza dialisi.
Proprio scienza e nutrizione sono stati gli argomenti principali di “Convivio” – un evento patrocinato da Aned Onlus (l’Associazione nazionale emodializzati dialisi e trapianto) con il contributo incondizionato di Astellas Pharma e organizzato da BB&C Group – che ha visto l’intervento di autorevoli esperti con focus sui diversi aspetti e i punti in comune tra malattia renale cronica e anemia. L’evento si inserisce nella campagna di sensibilizzazione sull’anemia da malattia renale cronica promossa da Aned già a fine 2020, che è proseguita sui canali social dell’associazione e che si pone l’obiettivo di far conoscere questa patologia, molto diffusa e spesso ancora poco nota.

Alimentazione come prevenzione e cura

L’intervento di Antonio Santoro, direttore del comitato scientifico Aned, ha consentito di mettere meglio a fuoco le problematiche di questa complicanza e di condividere informazioni sulla sua diagnosi e sui comportamenti corretti da adottare, in particolar modo per quanto riguarda l’aspetto alimentare. Santoro ha spiegato come l’anemia da malattia renale cronica possa dipendere da diversi fattori, come mancanza di ferro, perdita ematica, ridotta produzione di eritropoietina oppure un apporto alimentare insufficiente. «È necessario che chi segue il paziente con malattia renale cronica, primo fra tutti il medico di medicina generale, individui la comparsa di un’anemia e metta in atto quelle misure che permettano di correggere, almeno parzialmente, la complicanza», ha sottolineato il nefrologo. «È importante dunque sensibilizzare i medici del territorio anche sugli aspetti dietetici della cura. Per questo gli assessorati regionali devono istituire percorsi terapeutici assistenziali polivalenti e plurispecialistici, in cui la figura del medico di medicina generale è preponderante e cruciale. È infatti il primo che intercetta il paziente e che meglio può indirizzarlo verso le terapie di tipo farmacologico e nutrizionale più importanti».
Per Giuseppe Vanacore, presidente Aned, consapevolezza e tempestività sono le parole chiave: «Lavorando sulla consapevolezza possiamo accorgerci in tempo della malattia e intervenire tempestivamente», ha affermato. «Abbiamo scelto di parlare di questa patologia attraverso il cibo perché, oltre a far parte delle nostre vite sotto diversi aspetti, l’alimentazione in questo caso è soprattutto prevenzione e cura».

L’esperienza in cucina

Nella seconda parte “Convivio” è diventato un vero e proprio food lab. I partecipanti all’evento hanno così avuto la possibilità – anche se da remoto – di essere coinvolti nella preparazione di una ricetta e di conoscere alcuni importanti e utili consigli dietetici. In diretta dall’università di Scienze gastronomiche di Pollenzo, la chef Carol Povigna, supportata scientificamente da Andrea Pezzana, direttore della struttura di Nutrizione clinica della Asl di Torino, ha realizzato una ricetta tratta da Un’alimentazione sana che ti sia amica, un volume edito da Aned che li ha visti collaborare entrambi per la sua realizzazione e che raccoglie le corrette indicazioni dietetiche per i pazienti nefropatici. Ci si è così confrontati su quali siano gli alimenti più indicati (come, per esempio, pollo, alcuni legumi quali lenticchie e ceci o verdure come cavolfiore e porro) e quali, invece, andrebbero evitati (riso integrale, pomodori, formaggi stagionati o carni lavorate, solo per citarne alcuni) al fine di identificare un’alimentazione sana e un corretto stile di vita in relazione alla patologia renale.

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